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Red Bull e Ferrari avvertite: 'La MCL39 ha sorpreso la stessa McLaren'

Con il primo round del campionato che ha segnato il primo buon inizio di stagione in F1 per la McLaren dall'inizio del 2010, il team principal, Andrea Stella, ammette di essere sorpreso, non tanto dalla competitività della MCL39 del team, ma dalla portata della sua forza, tuttavia vede nella SF-25 della Ferrari una potenziale minaccia per il team papaya nel 2025.
Dopo il passo in avanti compiuto dalla McLaren lo scorso anno, sotto la guida di Stella, la squadra ha dovuto puntare ai massimi obiettivi possibili con la vettura del 2025. "Volevamo essere ambiziosi", dice il team principal italiano ai media, tra cui GPblog, in Australia. "Perché abbiamo visto che il livello di competitività che stavamo ricevendo da Ferrari, Mercedes e Red Bull era così forte che credo non ci fosse spazio per l'autocompiacimento".
Sorprendente la competitività della MCL39
"Ci siamo dati degli obiettivi tecnici, che avevano a che fare, come sempre, con l'efficienza aerodinamica, ma volevamo anche migliorare dal punto di vista meccanico e dell'interazione con gli pneumatici". Qualcosa che è riuscito effettivamente a fare, visto che il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha sottolineato dopo la gara che la McLaren aveva una strana e insolita resistenza alle prestazioni degli pneumatici.
"In un certo senso è una piccola sorpresa per noi quanto sia competitiva l'auto, ma diciamo che è una sorpresa in termini di portata, non è una sorpresa in termini di obiettivi", ha aggiunto Stella.
"La vettura sembra aver raggiunto alcuni degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Per quanto riguarda il livello, in tutta onestà, lo vedremo nelle prossime gare e questo ci permetterà di capire meglio l'ordine tra i team". Prima di nominare la Ferrari come potenziale sfidante della McLaren quest'anno. "Penso che questo fine settimana, ad esempio, non abbiamo visto la Ferrari. Credo che in realtà non sia molto lontana da noi. Quindi ne vedremo delle altre", ha concluso Stella.
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